sabato 24 novembre 2012

Pensieri di fondo

Ho già aperto un piccolo spiraglio sulla zona in cui vivo e lavoro...i quartieri di Balat e Fener...ma vorrei riprendere il discorso, sperando di non annoiarvi, poiché credo siano in particolare le esperienze quotidiane in questo piccolo mondo a sé che stiano in qualche modo facendomi crescere, o per lo meno maturare alcuni pensieri. Fatih, il quartiere islamico, Fener, una volta il quartiere ortodosso, e Balat, un tempo abitato da famiglie ebree, sono uno adiacente all'altro e si possono facilmente e piacevolmente attraversare a piedi non avendo paura di perdersi né di arrampicarsi sulle assurde pendenze delle stradine acciottolate che li caratterizzano. Un prato fitto fitto di case e tetti punteggiati dalle antenne paraboliche, strisce colorate di bucato lasciato riposare nel vento, carcasse di auto, avanzi donati agli animali più fortunati..immagini in cui spesso scopro i miei occhi assorti intenti a elaborare racconti, non necessariamente sognanti né a lieto fine, anzi, spesso carichi di sudore, vecchie famiglie, esistenze faticose, coraggio e storia.



Questi quartieri oggigiorno (in particolare quelli di Fener e Balat) sono popolati principalmente da famiglie provenienti dall'est della Turchia. Si scoprono volti dai tratti più variegati...i nasi pronunciati del Mar Nero, le folte sopracciglia e gli sguardi neri e profondi dei curdi, la pelle scura, gli occhi chiari e i piedi scalzi degli zingari, forse con qualche avo proveniente dalla penisola Balcanica. I bambini corrono per strada, giocano a pallone su scalinate di mattoni rossi, o si divertono da morire saltando su e già da qualche oggetto un po' più alto.. sì i bambini fanno la stessa caciara ovunque...ma qui sembrano ricordarsi come si giocava quando ancora il mondo non era infettato dalla tecnologia e dal vizio. Qui i bambini però sono anche "lasciati" giocare per strada, e capita di incontrare ragazzini insolenti ed arroganti che ti lasciano spiazzato e senza parole per reagire. Le loro urla acute si alternano a quelle delle loro "donne" (madri, sorelle, nonne, zie, e quant'altro), dalle corde vocali possenti e roche che in qualche modo riflettono una vita difficile piena di ostacoli, ma un carattere tenace e perseverante. Donne con  in media quattro cinque figli, vestite di abiti tradizionali dalle fantasie floreali più variegate e dai volti adulti e leggermente segnati...che ti lasciano davvero impotente e un po' scioccato quando scopri di avere la loro stessa età...
Qui il börek ha il sapore di casa, gli uomini giocano in sale a loro specificatamente dedicate, in inverno persone di tutte le età armeggiano un'accetta sulla strada per far legna, e si lascia asciugare la lana per riempire i piumini.
Qui la strada è il veicolo principale della vita di ognuno. I gatti ne sono i padroni, e i cani i loro assistenti..

Ed eccomi al motivo principale che mi ha spinto a descrivervi di nuovo queste zone e questa gente: desidero fortemente andare a conoscere e vedere con i miei occhi le zone da cui queste famiglie provengono..voglio vedere l'Est della Turchia..Trabzon, il Monte Nemrut, la Cappadocia, Erzurum, Merdin, Şanlıurfa, Gazientep e Hatay (Antakya)... Non so se sarà possibile vederle tutte...occupano uno spazio immenso, e sono tutte zone che desidero vedere...In questi ultimi anni ho conosciuto persone che hanno a che fare con qualcuna di queste città e hanno alimentato il mio interesse e.. in qualche modo, il mio senso del dovere di andare a vedere cosa si racconta di là. Oltre a voler visitare queste zone spinta da una mera passione della scoperta e curiosità, sento questo ipotetico viaggio come una missione. Le mie radici, il mio percorso di studi, le mie scelte mi devono per forza portare anche lì. Sembra automatico, e se non ci fosse nemmeno un piccolo assaggio, non mi sentirei a posto con la coscienza.. incompleta.

Perché ho lavorato e sto lavorando con minoranze..
E voglio essere io la minoranza nella loro terra. Terra tutta da conoscere.

Ps: sono riuscita a mostrare qualcosa a chi di voi è venuto a trovarmi in questo postaccio :) e sono estremamente felice del feedback..(Grazie Davide e Gioak!!! Una settimana mitica!)
Spero di essere riuscita a rispecchiare abbastanza fedelmente la realtà in cui vivo, anche se filtrata dalle mie sensazioni...realtà di cui un po' mi ci sono innamorata e che non vedo l'ora di condividere personalmente con voi (e soprattutto con la prossima e imminente visita :D ).. .. .. ..
...odi et amo...
Balat.

domenica 4 novembre 2012

Hoca!!!

Ieri è stata la mia prima effettiva lezione ai bambini...e,
sentirsi chiamare "Hoca!", l'equivalente di "Maestra" da noi, ed essere abbracciati al momento del saluto non ha davvero prezzo!!!! Soddisfazioni!!!!


Iyi günler!!!
Buona giornata a tutti!!!!

sabato 3 novembre 2012

AAAmiciciii

Sembra assurdo pensare come talvolta, nel centro di una città di almeno quindicimilioni di persone, ci si possa sentire anche un tantino soli...
eppure in queste condizioni è probabilmente ancora più difficile conoscere persone con le quali si possa instaurare un serio rapporto di amicizia. Ogni giorno si incontrano molti volti, conosciuti e non, ma spesso le conoscenze si fermano proprio sul confine del "non voler approfondire il discorso". Questo vale anche per me, assolutamente! Ma in questo momento sento una profonda nostalgia di persone davvero amiche. 
La nostalgia di una chiamata inaspettata per andare a fare una semplice passeggiata in centro, o sull'altopiano.. uno spriz da "Giovanni", sguardi complici, voglia di ascoltare vicendevolmente i propri smeni e pettegolezzi e sparare raffiche di cazzate..(perdonatemi il termine, ma ci sta tutto!). Prendere il treno e andare   lì dove il mondo mi si ferma attorno, dove tutto diventa caldo, come il pane di casa appena sfornato. Accanto alla persona con cui vorrei svegliarmi ogni mattina. Oppure passeggiare assieme controllando se ci sono dei pesci lungo il Molo Audace o il Canale Ponte Rosso, andare ai concerti, in montagna, in osmiza..! Tutto! Mi manca tutto ecco!
Oggi sono esattamente due mesi che sono a Istanbul, sono felice, lavoro, alcuni bambini mi sono già affezionati...ma..è una città enorme e creare rapporti solidi e profondi, al momento mi sembra impossibile..nonostante lo voglia a tutti i costi.
Tuttavia questo argomento tocca uno dei motivi che mi hanno spinto a compiere questo viaggio in questo modo, ovvero la mia profonda dipendenza dalle persone. Vorrei "disintossicarmene". Non so come spiegarmi, staccarmi da un tipo di rapporto che a volte mi a portato a soffrire. Forse non è nemmeno questo, non lo so!
Nonostante tutto ciò mi sento forte e sicura che avrò occasione di conoscere altre persone..l'importante è non buttarsi giù..e soprattutto sapersi tirare su al momento opportuno!!! E in questo mi sento proprio in una botte di ferro!!! 
Ok...dopo questo implicito invito a venirmi a trovare ascoltatevi questa simpatica canzone dei "Fodula" un gruppo locale che ho anche visto dal vivo! Son troppo simpatici!!! (anche se non capirete nulla!) La canzone si intitola "Perchè i capelli ti diventano bianchi amico"
Buon ascolto amiciii!!!



venerdì 2 novembre 2012

Surprise!!

Scoprirmi a pensare in turco.....questo poi!!!!!! Ahahah! 
E cos'è che ho pensato?? "Prima però vado un secondo in bagno...." LESAA! 
Già..dopo sei ore di turco è impossibile uscirne sani di mente...per di più con la consapevolezza che domani iniziano realmente i corsi, e qual è la beffa??? I miei "colleghi" di corso hanno gentilmente delegato a me la lezione di inglese di domani!!! Cioè...io che non capisco un accidente di inglese..e non parliamo del mio turco poi!!!! Ahhah! Poveri bambocciosi... proporrò loro la versione inglese di "Sacco pieno, Sacco vuoto" e qualche altro gioco va! Così almeno si divertono e non mi faranno uscire troppo scardinata! Ah!!!!!